La città di Catania può diventare una metropoli ecosostenibile? La risposta è sì, perché il progetto esiste già su carta, lontano da immagini utopiche.
Esiste già nelle piantine e nelle riproduzioni 3D disegnate dai settanta giovani architetti provenienti da tutta Europa che hanno partecipato al workshop “Intersections”.
Un’intensa settimana di studio sul tema della metropolitana come mezzo per migliorare la viabilità e la vita etnea, organizzata dalla Fondazione e dall’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Catania – presieduti da Carlotta Reitano e Luigi Longhitano – in collaborazione con il main sponsor Ferrovia Circumetnea (Fce) – guidata da Gaetano Tafuri – e il sostegno del Comune etneo – assessorati all’Urbanistica, alla Mobilità e alla Cultura.
Nelle stanze di uno dei luoghi storici di Catania, il Palazzo Platamone, è nata l’idea della città futura: le giovani menti non hanno pensato a mappe minimaliste o costruzioni avveniristiche, ma hanno annullato nelle planimetrie le criticità del sistema viabile catanese rispettando il passato e il paesaggio del territorio senza deturparli. Ad avvalorare questi progetti sono giunti personalmente alcuni tra i più grandi architetti del panorama mondiale, trasformando il laboratorio da una semplice esercitazione a un vero e proprio contributo professionale per la città etnea.
Proprio per questo alla conclusione della settimana di lavoro era presente il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, che ha salutato i docenti e i partecipanti ringraziandoli per l’impegno volontario messo a servizio del bene del centro urbano: «Sono positivamente sorpreso – ha affermato il primo cittadino – di come dall’idea di partenza della metropolitana quale strumento per ricucire le diverse parti della città dal punto di vista dei trasporti, ma anche economico e sociale, sia conseguito un progetto di più ampio respiro che prevede interventi soprattutto nelle aree raggiunte dai binari».
«Le ipotesi architettoniche elaborate – ha dichiarato il presidente dell’Ordine Longhitano – hanno evidenziato come l’avvento di un’infrastruttura così importante per il territorio come la metropolitana, offra una storica occasione per rilanciare la città secondo nuovi modelli di sviluppo, improntati sulla mobilità pubblica e sulla diffusione di spazi e strutture che favoriscono la crescita sociale, la qualità ambientale, l’attività economica». «Si è dimostrato infatti – ha aggiunto il Commissario Tafuri – che con la dismissione del tracciato in superficie della Circumetnea, si possono connettere ampie aree libere e dotarle di nuovi servizi per la comunità e spazi verdi».
Il presidente Reitano ha concluso manifestando l’orgoglio della Fondazione per la riuscita dell’evento: «L’organizzazione di “Intersections” – per cui ringrazio in particolar modo il nostro segretario Vincenzo Giusti – ha dimostrato che i professionisti catanesi non sono una casta chiusa nei propri studi, ma si dedicano e lavorano concretamente per la città. Questo workshop infatti è l’inizio di un laboratorio permanente sul territorio “Catania Urbs Clarissima”, che mira a costruire una piattaforma di saperi e professionalità utili allo sviluppo di un progetto di alto profilo su Catania».