Le differenze quotidiane La vita secondo Monti

Le notizie sulle tensioni sempre più evidenti che il nostro paese sta vivendo sembrano non arrivare fino al Parlamento, dove la fiducia dei grandi leader europei è, a quanto pare, più forte di proteste e manifestazioni popolari. In questi giorni le testate ci mostrano soprattutto come cambierà la vita degli italiani con le nuove misure del governo Monti.

Il Manifesto
Con alcuni articoli di spessore, il quotidiano comunista presenta prima l’eventuale dopo Monti, con i rapporti del Pd in primo piano, e subito dopo racconta la maxi operazione della polizia contro i manifestanti no-Tav, che avevano protestato lo scorso luglio in Val di Susa. Per il resto importanti pezzi sulla scena internazionale.

La Repubblica
Ciò su cui si concentra il quotidiano di Ezio Mauro è il decreto-semplificazioni che deve essere discusso al consiglio dei Ministri. Tra liti Bossi-Berlusconi, dossier sul potere d’acquisto degli italiani, alcune dichiarazioni ottimistiche sul futuro del nostro paese da parte di Passera e Marcegaglia sembrano portare un vento positivo tra gli italiani, nonostante le continue proteste di cui si parla qualche pagina oltre. Articoli e inchieste decisamente interessanti sulla scena estera rendono il quotidiano quasi imperdibile.

Il Corriere della Sera
La prime pagine concedono molto spazio alle semplificazioni previste nel decreto, dove si indica anche come cambia il valore della laurea. In seguito viene presentata la situazione economica europea dopo il vertice di Davos, da cui l’Italia sembra essere uscita per lo meno incoraggiata. Alcuni articoli interessanti sugli Stati Uniti non bastano per raggiungere la completezza della Repubblica di questa settimana.

Libero
Il giornale di Belpietro si concentra eccessivamente sulle liti interne; le dichiarazioni di Bossi nei confronti di Berlusconi, il gradimento di Monti e poco altro non rappresentano particolare interesse per i lettori.

Lo sguardo estero
Vi sarebbero diversi articoli provenienti da testate straniere in cui il futuro dell’Italia è visto con particolare interesse. Uno di Schonau sul Die Zeit parla del fatto che gli italiani hanno superato il complesso di inferiorità verso i cugini tedeschi; questa ritrovata fiducia dipenderebbe dall’arrivo di Monti al governo. Un altro pezzo, su Die Tageszeitung, si mostra meno fiducioso sul futuro del Bel Paese soprattutto in relazioni alle crescenti proteste dovute alle liberalizzazioni.

In una fase di fermento in cui forse si avrebbe bisogno di maggiore serenità, il governo non può comunque evitare di dare ascolto alle poteste sempre più rumorose della popolazione italiana. Ancora una volta vi è il rischio che alcuni obiettivi finanziari vengano preposti alle esigenze umane, che rischiano paradossalmente di essere messe in secondo piano.